INTERVISTA “Donna Trailer del Mese” per DISTANCE+

http://www.distanceplus.com/personaggi/item/novembre-2012-tite-togni.html?category_id=37

Questa prima puntata di questa nuova rubrica è stata sviluppata proprio da Tite su un’idea di Luca Revelli. L’obbiettivo è quello di mostrare il lato BELLO del Trail, dimostrare che questo curioso sport non è solo sudore, fatica, sofferenza, fango e sporco. Il trail è anche molto altro!!

 

1. Le donne nel trail sono il 10% degli uomini, mentre in maratona rischiano di sorpassarli, almeno nel numero. E’ per questo che hai scelto il trail, per vincere più facilmente?

Diabolica domanda, verrebbe da pensare che solo una donna può averla formulata…in realtà come spesso succede nelle scelte importanti, quelle dove alla fine tra testa e pancia è la pancia che decide, è stato il trail a venire a cercarmi: metti una ex agonistica di pattinaggio su ghiaccio di origini “rocciose”, mezza cadorina e mezza bresciana della Valtrompia, l’invito di un bel toso a correre in montagna, Dolomiti, Piccole e non, per affrontare una corsa intorno alle mitiche 3 Cime (che nel 2008 era ancora 53km) e il mix esplosivo è fatto. Un ritorno all’infanzia al quadrato. Che rinnovo ad ogni uscita per sentieri.

2. Le abitudini sane si fissano nell’infanzia: da piccola giocavi con le bambole o scorribandavi ore per sentieri come Kilian?

Ho iniziato a pattinare a 2 anni e a 4 cominci a gareggiare e ad allenarti per bene, il che voleva dire che la corsa nei boschi intorno alla pista era propedeutica; inoltre 2 volte al giorno salivo e scendevo 400m di dislivello tra lo stadio e casa, ovviamente non seguendo la strada con i tornanti , ma tagliando nei boschi. Altrimenti non rimaneva nemmeno il tempo di desiderarle, le bambole. Però una bambola sì l’ho avuta, la Barbie: il mio modello di fisico.

3. da adolescente giocavi coi maschietti o facevi birdwatching?

L’adolescenza può essere una brutta malattia, anche se poi rinforza e crea la personalità. Per me lo è stata perché ho dovuto smettere di pattinare…. Più che birdwatching è stato tempo di daydreaming. Non mi accorgevo dei maschietti ma delle femminucce sì, molto diverse da me. Con le dovute eccezioni.

EM5801884. X scappare da chi o cosa hai iniziato a correre?

A correre per davvero, per una mezza e poi per una maratona, con tanto di tabelle ho iniziato sulla soglia dei 40, per testare il mio fisico e poi per mettere alla prova lo yoga che ormai praticavo da 20 anni . Volevo capire se veramente lo yoga fortifica mente e corpo per affrontare le fatiche della vita, metaforiche e non. Ho scoperto che hanno tantissimo in comune: sono entrambe “meditazioni in azione” e lo yoga, oltre a salvare da tanti piccoli infortuni, è un insostituibile cross-training per l’endurance, la resistenza nello sforzo. E poi mi mancava tanto la sensazione fisica dell’aria gelida sul viso mentre le gambe bruciano. Altro che lifting! Se c’è una cosa da cui sono scappata è l’insieme dei luoghi comuni del mondo medico sull’età, sulla donna, e sull’età di una donna. Credo che il nostro crescente esercito di donne che corrono ( amaggior ragione se in maniera selvaggia come nel trail) sia una rivoluzione in atto. Una rivoluzione della mentalità e dei parametri scientifici.

5. Correre da sole in un parco può far paura. Figuriamoci nei boschi, magari di notte…o no?

Il parco è una creazione artificiale, limitata, da paura, sì. Nei boschi, di notte poi, i rumori, i barlumi e le sorprese sono tante e continue, ma non fanno paura, sono le parole della natura. E poi, dopo un pò che scorribandiamo, siamo noi a fare paura .

6. Kilian vive 6 mesi l’anno in una roulotte di pochi metri quadrati per dedicarsi meglio al trail running. Tu anche? Oppure come e dove?

Downshifting: ci stiamo lavorando! Ho vissuto 13 anni a Milano tirando su famiglia e 2 figli e avviando la mia attività di insegnante di yoga. Poi sono tornata a Brescia che è una miniera d’oro per il trail perché abbiamo un monte alto 700m in centro città: una palestra formidabile. Ora che i figli sono grandi sto allungando sempre più la permanenza in Cadore, la mia “roulotte” minimalista in “aria sottile” ed è lì che sento di appartenere. Anche la mia corsa lo sente.

7. Raramente si parla di coppia tra i trail runners, perché molti sono soli per amore o per forza, tu hai una vita famigliare che ti supporta nella tua doppia vita?

Sento che siamo sempre soli nei momenti epocali della vita e la solitudine non mi ha mai fatto paura però sono fortunatissima perché condivido le tante ore fuori con una persona, senza sentirmi in colpa poi quando arrivo a casa . I miei due ragazzi poi, sono diventati perfetti assistant team nelle gare lunghe e mi ricordano sempre e solo “di portare a casa la pelle”.

EM5700458. Anita Ortiz (campionessa del mondo Master nel 2003), ha 4 figli e correva sul tapis roulant tra un allenamento e l’altro. Tu ti senti in equilibrio o in una “doppia vita” e qual è quella più reale, semmai dovessi rinunciare ad una ?

Da praticante di yoga (Yoga, dal sanscrito YUG=unione, equilibrio tra gli opposti) non posso che risponderti che mi sento in equiibrio tra tante vite, di donna, di yogini, di runner, di madre…è quell’equilibrio dinamico a cui alludeva Einstein: “ come sulla bicicletta, devi sempre muoverti”. E respirarci su.

9. Che scarpe porti normalmente? Tacchi? Ballerine?

Ta-che cosa? infradito o piede nudo. d’inverno ho trovato la soluzione con gli zoccoli di legno o quelle pantofole di pelo di pecora che si portano a piede nudo e non hai mai né freddo né caldo.

10. e la gonna, più nel trail o nella vita?

gonna, quando puoi nel trail. Quelle per la vita normale sono scomodissime.

11. Occhiali da sole, RayBan quando?

Ho sempre pensato che i RayBan siano una tortura masochistica. ma forse sono fatta male io.

12. Fatica, intemperie, fango, freddo, caldo, fame, sete, cadute, cicatrici… il trail è “una vita da bestia”, in cui il miglior risultato è il minimalismo di Antony Krupicka che corre a torso nudo con barbe e capelli lunghi da hippie. Ma come fa a piacere ad una donna?

Esattamente per i motivi selvatici e selvaggi per cui piace ad un uomo. In più facciamo figli e per alcuni periodi l’istinto materno ci trasforma in custodi del focolare. Ma è una parentesi.

13. Cambieresti qualcosa del tuo fisico?

non so. non ho mai il tempo di osservarlo. Ma per quello che sento, nella pratica dello yoga e nella corsa, no. Anzi sì, cambierei ( e cambierò) i cristallini… la vista sta calando un pochino ultimamente.

EM57010114.Kilian mangia roba in scatola e Nutella, Scott Jurek ha scritto un libro di ricette vegane da artista. tu a chi assomigli di più? Qual è il tuo piatto preferito? lo sai cucinare?

Sei custode del focolare e come e quanto apprezzano a casa i tuoi pasti fugaci, affrettati o saltati per andare a correre? Lo yoga è uno stile di vita, la cui prima regola etica è ahimsa”: non-violenza, quindi mi sto avvicinando sempre di più a Scott. Però un pochino mi ispiro anche a Kilian, al suo minimalismo anche nel cibo: ho la fortuna di non essere golosa, per cui, come lui, mi piace sperimentare il limite inferiore, ossia il minimo necessario per correre. La carne la mangio raramente, una volta al mese forse, ho smesso i latticini perché penso che l’età dello svezzamento l’abbiamo passata da un pò (leggete il libro di Rich Roll) e per le proteine sperimento semi, legumi e soya. Ogni tanto la sera , per fare presto, mi bevo un bel mezzo litro di latte freddo e qualcuno mi ha beccato con della panna montata. Le regole sono belle perché ci sono le eccezioni. Piatto preferito? Pizza, senza mozzarella, coi frutti di mare. A casa a pranzo non ci sono ( sono a correre o a insegnare), mi dedico soprattutto alla cena, ma ne preparo sempre due: una per me stile Scott e una “vera” a suon di pasta e ragù per i figli. La pasta è di kamut e loro non se ne accorgono. Col farro, nemmeno provarci. Poi non mi aiutano più, alle gare.

15. Rich Roll, Scott Jurek sono “uomini di ferro” da quando sono vegani, ma non hanno il ciclo. tu come la metti col ferro?

A parte la fiorentina che ogni tanto non disdegno, seguo i consigli del Prof. Veronesi, l’oncologo, faccio gli esami del sangue ogni 6 mesi e se vedo ferritina e o sideremia che calano, faccio un ciclo di ferro come integratore. Tanto non sono elite runner, niente cointrolli doping no?

16. L’ultima volta che hai pianto era all’arrivo di un ultra?

Non ho nemmeno la forza per piangere, all’arrivo di un’ultra. però alla prima maratona sì.

EM59029017. Il tuo LIBRO preferito, il tuo FILM preferito. Il tuo PROFUMO preferito?

LIBRO:Yoga Sutra di Patanjali, 195 aforismi sullo yoga, di un certo Patanjali, di circa 2000 anni fa, in pochi succinte righe ti spiega per bene come “allentare le modificazoni della mente” . Con lo yoga, ovvio.

FILM: Thelma e Louise.

PROFUMO: erba e fango dei boschi di Misurina.

17. Il tuo SOGNO o AMBIZIONE?

Porta sfortuna dirlo. Mia nonna era di Caserta. Ambizione? Stare bene con me stessa e con gli altri intorno.

19. Da sola in un bosco di notte con:(classifica podio, i primi 3): – Scott Jurek – Antony Krupicka – Dewa Sherpa – Kilian Jornet – Luca revelli -Andrea callera – Fabio menino – Filippo Canetta.

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  • 2.KILIAN JORNET
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