- BOSTON: Per qualsiasi maratoneta Boston è un rito di passaggio: la più antica maratona moderna (1897) e una delle 6 Major (insieme a Berlino, Londra, Chicago e New York e ora Tokio). Ma come tutte le mete mitiche, l’avvicinamento può essere complicato e già per sé stesso una prova di resistenza. Boston per me non fu eccezione: già 2 anni fa mi qualificai, mi iscrissi,comprai il viaggio, la maratona sarebbe stata il giorno del mio compleanno e…non riuscii nemmeno a partire dall’Italia a causa del blocco totale aeroporti per le ceneri del vulcano islandese. L’anno scorso, nonostante l’organizzazione avesse introdotto restrizioni significative ai tempi qualificanti, riuscii a iscrivermi di nuovo, con un tempo assai migliorato e quindi ebbi la certezza già il primo giorno delle iscrizioni. Destino volle che pure mio figlio minore quest’anno fosse a Boston per un anno di scuola. Sembrava quindi un insieme di coincidenze ideali…
BOSTON: alla maratona ci si iscrive a settembre e la si corre ad aprile: tutto può succedere e la curva energetica di un runner è inesorabile: dopo un periodo di alti, arrivano i bassi.Dopo l’ anno scorso per me stellare nei risultati (vincendo una 100km montana e abbassando il tempo sia in maratona che nella mezza), quest’anno sento la stanchezza e quindi l’obiettivo alla partenza era molto ridimensionato, come aveva pronosticato ed augurato il saggio Orlando Pizzolato: “mira a divertirti”. Il giorno prima della maratona ho corso la 5 chilometri per saggiare con gambe fresche l’ultimo tratto e l’arrivo e scorrendo proprio quegli ultimi metri ho avuto dei brividi… ma allora pensavo alla maestosità di quell’arrivo.
BOSTON 15 aprile: sveglia alle 5, colazione in camera, yoga guardando fuori dalla finestra per controllare il meteo, coda ai bus ufficiali che portano alla partenza, arrivo ad Hopkinton, ritrovo con amica americana, sorrisi tesi, si beve, ci si rilassa, meditazione sull’intenzione (risultata fondamentale per la riuscita della gara) e poi decisione sulla strategia: potevo partire col mio scaglione delle 10:20 (il 2°), oppure provare ad intrufolarmi nel primo scaglione delle 10, a cui era designato Augusto, il mio compagno. Sarà lo yoga che l’antico Patanjali dice conferire poteri di premonizione, il fatto è che ho seguito un istinto preciso, sia pur senza ragione, che mi ha indotto a provare a partire alle 10. Ho passato i controlli ai cancelli come se qualcosa di superiore mi stesse proteggendo e conducendo e in un batter d’occhio ero lì alla partenza, in mezzo alla classica folla di runners composti e concentrati che si trova sempre a gare di migliaia di concorrenti. 2′ di silenzio per la recente strage di bambini avvenuta in una scuola vicina e… BUM, lo sparo, partiti. Forse presto anche negli USA faranno come in India, dove il via non è dato da uno sparo, suono sinistro, di morte e basta.
BOSTON: 3:46:06 Tagliamo il traguardo proprio sulla sinistra, accanto alle transenne con le bandiere…felicità di aver portato a termine dignitosamente (nonostante la debolezza e 3 pit stop), foto, si cammina per ritirare acqua, cibo e la bella medaglia, e il sacco di indumenti poi si esce dal recinto e vengo urtata da una sagoma scura con zaino che mi colpisce per la fretta con cui si dirige verso strade laterali. Più tardi scopro coincidere con quella di uno degli attentatori, Tamerlan, il più grande, la “mente”. In quel momento mi era solo sembrato strano, sia per l’incedere frettoloso che per l’abbigliamento pesante, rispetto a noi runners claudicanti e mezzi nudi. Col senno di poi i conti tornano:il ragazzo era a pochissimi minuti dallo scoppio…
BOSTON:…Quegli stessi minuti coi quali noi riuscimmo a prendere al volo un taxi per andare all’abergo. Premonizione anche questa? Di solito cammino …ma tremavo, faceva freddo e ho deciso di fare un’eccezione. Così non abbiamo sentito nulla…lo abbiamo appreso al telefono, da amici che ci hanno chiamato. La CNN con le Breaking News ci ha informati subito del resto. Le sirene spiegate delle ambulanze anno completato l’ambientazione da film. Ho immediatamente pensato al ragazzo che mi ha urtato. Ho atteso la sera quando la polizia ha diramato le immagini dei sospettati e ho provato a chiamare la hotline, ma era occupato o le linee erano bloccate. Nel frattempo la città si era trasformata in una Bagdad o in una Tripoli o in una Damasco: strade bloccate da militari in assetto da guerra , al posto delle macchine i blindati …il tempo di una doccia e dal chiasso della folla si passò ad un silenzio tombale, doppiamente anomalo in una città americana, regno dell'”around the clock”.
BOSTON: Il nostro ristorante giapponese preferito dietro l’angolo era chiuso, come tutta la strada e così si entra subito in un nuovo regime, in un nuovo assetto psicologico che mira agli aspetti primari. Post race dinner: un insalata in scatola senza condimento e un bagel nudo e crudo, le uniche cose che siamo riusciti ad accapparrarci nella hall dell’albergo. L’unico pensiero ora era mangiare, dormire e preparare i bagagli per partire l’indomani all’alba e riuscire a lasciare la città, cosa che per fortuna riuscimmo a fare, solo qualche ora prima che la stessa città , nella stessa direzione da noi presa, venisse bloccata per la ricerca del secondo attentatore, Dzhokhar Tsarnaev..
BOSTON:..il quale ferito, si nascondeva in un paesino in direzione proprio di quello dove stava mio figlio: hanno la stessa età, hanno studiato latino entrambi ; solo che uno è italiano, nato e cresciuto nell’amore, l’altro è ceceno, nato e cresciuto in uno dei paesi più violenti e martoriati da una recente guerra fratricida. Avevo letto “Educazione Siberiana” di Nicolai Lilin e per questo non ero né terrorizzata né scandalizzata ma ho provato da quel momento un’immensa compassione. Quella notte ho pregato che non morisse e si arrendesse. Ancora premonizione yogica?
BOSTON: scopro dalle classifiche che sono di nuovo BQ, qualificata. Ma non amo ripetere le stesse gare. lascio il posto a chi non è riuscito a portarla a termine.
Namasté,
Titepubblicato sul blog di Orlando Pizzolato http://www.orlandopizzolato.com/it/1229.html