Era bella, scintillante di un sole oceanico e ventoso, dal ponte di Verrazzano al Pulaski, a Central Park: si è meritata la mia scorribanda in canottiera e gonnellina, dopo una pratica yogica sotto il ponte , conciata da barbona, in attesa del via.
Mi è sembrato di volare, e l’importante è la sensazione: 3 ore 38 minuti e rotti... che è sempre 1 ora e mezzo di ritardo dal vincitore (brasiliano, Dos Santos, lo stesso di due anni fa, alla mia prima volta lì), e 1 ora e 10 di ritardo dalla prima donna, la plurivincitrice inglese Paula Radcliffe . Ma è anche una differenza di 26 minuti dalla mia prima maratona di soli due anni fa , e 18 minuti meno di quella di Parigi dell’aprile scorso e , ancor più stupefacente per me, ben 8 minuti in meno delle più rosee e scientifiche previsioni del Mago Pizzolato.
Grazie allo YOGA, anche. OM
Guarda le FOTO: http://picasaweb.google.it/titetogni/NYCM2008#
Intanto, grazie a Daniela di Podisti.net qualche snap shot della “ricognizione” del giorno prima all’arrivo: yoga on the Finish Line:
Adho Muka Vrksasana o “sulle mani”
NB. Magica NY anche per il nuovo record Master femminile, delle quarantenni come me, con Ludmilla Petrova: 2:25:43. Bella come il sole: